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Martedì, 18 Giugno 2019 16:55

RiVedere Matera, Comune e Banca Mediolanum lanciano i percorsi del pensiero alla ricerca dell’identità dell’uomo

E’ stato presentato questa mattina nella Sala Mandela del Comune di Matera “Ri-Vedere Matera”, un palinsesto di 9 incontri che Centodieci, la piattaforma culturale di Banca Mediolanum, e il Comune di Matera hanno progettato per valorizzare tradizioni e identità in chiave innovativa e visionaria.


“Si tratta di un viaggio introspettivo- ha sottolineato il Sindaco, Raffaello De Ruggieri - alla ricerca di valori dimenticati in una città che vive ininterrottamente da ottomila anni”.
RiVedere Matera è un percorso attraverso la creatività contemporanea. Prende ispirazione dall’esperienza di Station to Station, in cui ricercatori professionisti, artisti, filosofi, hanno attraversato il Nord America, in treno, per 23 giorni. E’ un processo di avvicinamento al Sud, al territorio appulo lucano e a Matera, attraverso strade e percorsi non solo fisici ma anche spirituali e culturali.
Padre Ibrahim Faltas, Simona Atzori, Mario Cucinella, Oscari Farinetti, Oscar di Montigny, Massimo Recalcati, Patrizio Paoletti, Michele Placido e Stefano Boeri sono gli ospiti che offriranno spunti di riflessioni, su temi o fenomeni particolari, in incontri aperti al pubblico.
Nel corso dell’iniziativa, Elias e Youssef Anastas, architetti, artisti e imprenditori palestinesi, vivranno in città per alcuni mesi e realizzeranno un’opera che sarà donata alla città di Matera al termine degli eventi previsti.
Questa sera alle ore 20 nell’Auditorium “R. Gervasio” di Matera, il primo appuntamento dal tema “Resilienza, l’assedio alla Basilica della Natività”, con un dialogo tra Padre Ibrahim Faltas e Oscar di Montigny.

“Banca Mediolanum, attraverso Centodieci – ha sottolineato il Sindaco De Ruggieri - ha sentito la necessità di proporre non un’iniziativa vagante e occasionale ma ritmante, con temi connessi che ci rimandano e ci invitano a riflettere sulla nostra qualità umana. Matera è una città che ha una storia fatta di incontri tra popoli e culture differenti. Questo collante è stato offerto dal Mediterraneo che non è una palude, una zattera insignificante ma un bacino di valori che oggi appaiono quasi disvalori. Da Matera vogliamo rinverdire il mito di Cadmo, che viaggia alla ricerca di sua sorella Europa armato di arco e frecce ma portando in tasca, con sé, l’alfabeto. In altre parole senza il Mediterraneo non ci sarebbe stata Europa. RiVedere Matera ci permette di riflettere anche su questo”.

“Il progetto Ri-vedere Matera è un viaggio che Centodieci vuole donare al territorio lucano, nel quale il punto di osservazione è il diverso sguardo di alcuni tra i principali protagonisti del nostro tempo”, ha spiegato Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability and Value Strategy Officer di Banca Mediolanum nonché ideatore di Centodieci.
“Abbiamo coinvolto in questo progetto che durerà sino a giugno 2020, un anno da oggi, 11 tra i principali interpreti del mondo della cultura, dell’impresa, della scienza e dell’arte - ha proseguito di Montigny – con la loro guida arriveremo a una nuova lettura del nostro tempo e dei nostri luoghi che ci permetta di RiVedere l’impianto del nostro futuro e del futuro delle nostre comunità”.

“E’ un lavoro a più mani – ha sottolineato Patrizia Minardi, dirigente del settore Cultura della Regione Basilicata – partito da Matera e che ci costringe a dari risposta a domande radicali. L’Europa ha cancellato la diversità dei popoli europei standardizzandone la vita anche culturale. Oggi questo tema viene posto con forza a Matera che può, per il suo ruolo, essere l’epicentro della rinascita del dialogo tra i popoli euromediterranei”.

“Sono venuto a Matera, città bellissima, molto simile a Gerusalemme – ha detto
Padre Ibrahim Faltas – e mi ha già trasmesso un messaggio unico ma universale. Viaggiando tra Bari e Matera in paesaggi uguali a quelli della Galilea, ho visto un popolo che ha recuperato la sua storia, l’ha messa al centro del suo vivere, e ho imparato che le persone possono trasformare la vergogna in bellezza. Anche Gerusalemme ha la sua vergogna che è il muro. Non ci sarà pace nel mondo se non ci sarà pace a Gerusalemme, ha detto Papa Giovanni Paolo II. Oggi in quei luoghi c’è un massacro di persone che si conoscono, attuato da parte di poche persone che non si conoscono”.

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